martedì 23 settembre 2008
La gita della domenica
La sera prima sono andata a letto alle 4, dopo un party intenso ma breve (la polizia ha cacciato tutti) e un after-party a casa di Martina a bere birra scaduta accompagnata da orsetti gommosi della Haribo. Tuttavia, questo non mi ha impedito di alzarmi alle 9.30, fare colazione abbondante e inforcare la mia super-bike con un'unica meta:WALDEN POND. Distanza: 25 miles.
La giornata è splendida, e comincio la mia pedalata. Pedalo, pedalo, salita, salita, maledetta washington St, salita, piccola discesa, enorme salita, e arrivo, dopo 45minuti, a Newton Corner dove avrei incontrato le altre compagne di avventura: Martina, di cui non posso parlare che bene perchè ogni tanto legge il blog, e Yuliya, una tipa mezza moldava mezza russa trapiantata a Boston una quattordicina di anni fa. Siamo pronte. Siamo cariche. Partiamo.
Primo minuto: bene.
Secondo minuto: bene.
Terzo minuto: holy crap, Yuliya ha bucato una gomma!
E' domenica, siamo nel mezzo del nulla.
Yuliya dice "I miei non abitano tanto lontano, possiamo camminare fin lì e prendo un'altra bici". OK, diciamo noi, ancora inconsapevoli e fiduciose. "non tanto lontano" era più di un'ora a piedi. Ma è stata un'ora piacevole: abbiamo camminato, e parlato, e camminato, e mangiato mele rubate da una pianta, e riso, e ascoltato i deliri di una Martina in preda ad una cotta adolescenziale. Tutto questo in un paesaggio di casette americane, col giardinetto davanti e il padrone di casa che passa il tagliaerba, con la bandiera, con la verandina e il garage affianco. Tipo la casa dei Simpson. O di Flanders. Ecco.
Quindi finalmente arriviamo, è l'una, ci cibiamo di frutta e brindiamo a succo di mela sul terrazzo, la pigrizia si sta impadronendo di noi.
Ma no! Andiamo!!
E partiamo con le nostre belle bici, finalmente in sella, alla volta di Walden Pond. 25 miles non sono poche ma neanche infattibili. Solo che la strada è tutta su e giù (più su), e, soprattutto, Yuliya si era spacciata come guida, ma la strada non è che proprio la sapesse a menadito. Morale: arriviamo alla meta dopo 2 ore e mezza di scampagnata, con una fame che mi fa avere le visioni e un culo di marmo (che male non fa, devo dire).
Sono le 4. Abbondanti. Però siamo arrivate. E Walden Pond è fighissimo. Un laghetto in mezzo al verde, gente che nuota, barchette, il sole che sta calando ma ancora caldo. Lasciamo la spiaggetta affollata e ci dirigiamo verso un anfratto tra le piante. Yuliya, munita di supercostumino, è pronta a fare il tuffo trionfale. Chiaramente io e Martina, ancora inesperte della metereologia del New England, considerata la giornata precedente in cui faceva un freddo porco, siamo partite munite di 8 felpe a testa e niente costumino. Ma questo laghetto proprio ispira; dopo una lunga pedalata, poi, non ve lo spiego. E quindi? E quindi, via! mutande e reggiseno, e dentro nelle gelide acque! E' una delle immagini che mi rimarrà impressa di Boston, quella di noi tre nel mezzo del Pond, a ridere e godercela e ammirare la natura intorno. Era bellissimo. Queste due galline mi hanno fatto passare una giornata stupenda.
Chiaramente, per il ritorno le nostre belle bici sono state caricate a forza sul treno che in 40 minuti netti ci ha rispedito nella civiltà. Hip-hip-hurrà per la Commuter Rail!!
lunedì 8 settembre 2008
Back to School
Eh sì, perché Boston, che si era un po’ svuotata nel periodo estivo, viene brutalmente saccheggiata in questi giorni da un’orda di barbari: gli studenti del primo anno di College.
I giornali pubblicano inserti con i consigli su come cavarsela in città (tipo, “How to survive to Boston sport fans” o “”What to do after 2 am”, quest’ultima un po’ arrangiata su perché qui non c’è NULLA da fare dopo le 2). I negozi di abbigliamento propongono lo stile “back to school” da studentessa maiala. Staples, il negozio di cartoleria per eccellenza, fa orari straordinari e sforna cancelleria a valanga. Ma soprattutto i negozi di casalinghi…. Tutti devono cercare casa, tutti traslocano, tutti si muovono, non si trovano i furgoni da noleggiare! Sembra che il 31 agosto facciano partire la musica, e parta un gioco tipo quello delle sedie: la gente esce dalle proprie case, fa su gli scatoloni, e corre in giro istericamente per Boston a cercare casa; il 7 settembre, a mezzanotte, la musica finisce: chi ha casa bene, chi no, fuori, a dormire nel furgone.
Chiaramente anche Christina, la mia nuova coinquilina, è arrivata puntuale il primo settembre. E chiaramente siamo andate all’Ikea, vi lascio solo intuire che macello c’era.
Christina è una cantante lirica. Mezzo-soprano. Sembrava molto quieta i primi giorni, ora si sta smollando un po’, ci sta dentro. E sabato sera mi invita alla festa di una sua amica, è chiaro che si va e mi trascino Martina e Franz. La festa era carina, popolata totalmente da ex compagni canterini del Conservatorio. Fatto sta che a mezzanotte scatta il compleanno di una loro amica; un gruppetto di 8-10 persone corre in camera, e una ragazza ci dice: “andate a vedere, non perdetevi la scena, è monumentale”. Io e Martina ci affacciamo alla porta, e vediamo che stanno chiamando questa tal persona, tutti in gruppo. Mah. Non risponde. Segreteria. Lasciare un messaggio dopo il bip…biiiiip… e parte un “tanti auguri” che non ve lo so spiegare: 3 o 4 donne soprano, una paio di mezzo-soprano e una manciata scarsa di tenori che cantano happy birthday to you a cappella, con toni diversi e chiaramente acuto mortale finale. Franz corre dalla sala allibito. Martina si prenota per il suo compleanno. Merda! Il mio è appena passato! Veramente, troppo fighi. Raccontano che per tradizione il “tanti auguri” viene intonato al ristorante, con applausone finale, cuochi che escono dalla cucina e qualche bicchiere di cristallo che non regge.
Bene, vi lascio con questo video, che è assolutamente in tema e mi inebria di ricordi infantili
http://www.youtube.com/watch?v=ny23ot5PB4g
lunedì 1 settembre 2008
Cena col botto
Semplice, si va su Google e si cercano i metodi più alternativi! Quello più fantasioso era "aprire una bottiglia di vino con la pressione" chiaramente la pressione è quella che si genera tirando delle secche paurose col fondo della bottiglia sul muro, foderato di un bel giornalone, meglio se di futilità come ForMen o ImproperBostonian.
L'inizio di Martina è un po' titubante, poi Erin ci dà dentro come una vera donna di classe. Adoro queste due matte.
Beccatevi i tre video che seguono e girateli agli amici.
venerdì 29 agosto 2008
Sonnacchioso fine Agosto, dove sei?
Beh, "casa" è una parola grossa. E' strano tornare da un viaggione come questo in India, e non trovarmi nella mia vera casa, con la famiglia che mi chiede com'è andata, con i g3 con le amiche, con quella strana aria statica di fine Agosto in Italia, dove tutti stanno tornando dalle vacanze e non si parla d'altro, tutto è lento e sonnacchioso e i ritmi ripartono poco a poco. Qui è diverso, Agosto è un mese come un altro, tutto procede regolarmente.
Il viaggio è andato benone, a parte qualche casino coi biglietti aerei e qualche simpatico batterio intestinale che si è affezionato e tutt'ora non vuole decidersi a prendere la sua strada. Appena sistemo un po' di foto, le butto sul blog.
Copio e incollo quello che ho scritto in una mail:
"Sono a Varanasi, la citta' santa dell'India, fate conto una Lourdes degli induisti. E' impossibile spiegare come ci si sente qui, le foto sono solo uno dei cinque sensi: devi aggiungerci l'olfatto, con gli odori che si mescolano, di mucche e di ciò che ne deriva, di corpi bruciati, di curry; devi aggiungerci l'udito, con il continuo suonare di clacson e campanelli, con il rumore dei motorini, con le voci degli indiani che ti chiedono continuamente whreareyoufromwhereyougoingneedagiudehundredrupees; devi aggiungerci il tatto, con l'umido che ti si appiccica, con lo sporco che ti si insinua dovunque; devi aggiungerci il sapore dell'acqua al cloro, delle spezie".
E il Nepal, che bello il Nepal, che onesti i Nepalini, sembra un paradiso quando ci arrivi dopo 2 settimane di India.
E' stata una bella vacanza.
Però ora non riesco a scrivere tanto perchè, saranno i batteri intestinali, saranno le 11 ore e mezza di fusorario, ma non è che stia in grandissima forma.
domenica 27 luglio 2008
tutte scuse
amici, non sono sparita di nuovo... è che sono mega-incasinata!!
Non ho tempo nemmeno di sentire mia mamma (vero-Rosi?).
Prometto che un post prima di partire x l'India lo metto
venerdì 11 luglio 2008
4th of July
Ma a dir la verità, tutta la verità, mi aspettavo un festeggiamento moooolto più pomposo. Molto più "proud to be american". Tipico del paese che, dopo che la Francia espresse il suo parere contrario all'intervento in Iraq, cambiò il nome delle tipiche patatine fritte "French fries" in un più digeribile "Freedom fries".
Ore 10.30pm, tutti aspettano i fuochi d'artificio. Ci muoviamo in massa dall'ormai famoso terrazzo di Erin sulle rive del Charles. E' bello, c'è atmosfera di festa, è pienissimo stracolmo di gente, su tutto il fiume, entrambe le rive. Andiamo sulla sponda di Cambridge, abbiamo di fronte tutta la skyline di Boston risplendente. Siamo incredibilmente riusciti ad organizzare un gruppo di circa 40 persone, tutte insieme.
Sono solita dire che i migliori fuochi d'artificio che abbia mai visto in tutta la mia vita sono stati quelli di San Sebastian durante la Semana Granda. Beh, beh, devo ammettere (anche un po' a malincuore) che queti erano decisamente comparabili, se non meglio. Sul fiume, si riflettevano nell'acqua, c'era un sottofondo musicale perfetto, attentamente coordinati e sbalorditivi, con le luci della città dietro.
Sto cominciando a pensare che alla fine questo paese non è così male?
martedì 1 luglio 2008
Mon Dieu, la poutine!
Dò un'occhiata agli autobus: maledetti loro, preso così all'ultimo minuto sono dei bei 170 $... Nonono, qui bisogna adottare un'altra tattica. Craigslist.com è sempre utile in questi casi; si trova di tutto: dalla casa in affitto alla moglie per due giorni, dall'impianto di condizionamento gratis al carsharing. Ecco, appunto, vado nella sezione "carsharing" sperando di trovare un passaggio per Montreal: non credo ai miei occhi, lo so che voi mi dite che non è culo, ma signori, questo è culo puro. L'ultimo post, caricato un minuto prima, è di un ragazzo che chiede se qualcuno vuole andare con lui in macchina a Montreal, partenza venerdì pomeriggio, rientro domenica sera! Perfetto!! Bene, ora ho il passaggio, devo trovare qualcuno che mi ospita: Couchsurfing. Scartabello un po' tra i profili, ecco, questo mi piace! E' un ragazzo venezuelano che vive a Montreal, sembra parecchio simpatico, gli mando una mail. E, indovinate un po', mi risponde dopo 10 minuti dicendo: ok, puoi stare qui se vuoi, no problema! In mezz'ora concludo: viaggio e pernottamento!
Quindi parto venerdì pomeriggio, in macchina con Yves. Yves è un ragazzo francese, che ha vissuto in giro per il mondo, ha fatto la McGill a Montreal, ha insegnato scuba diving in Thailandia per 6 mesi e ora sta facendo il PhD in ingegneria dei sistemi salaminchia all'MIT... Sticazzi! Scusate... E' pure carino!!! Fatto sta che le 6 ore di viaggio sono volate a chiacchierare di mille cose.
Arrivo a Montreal, Andrès mi accoglie, a casa sua ci sono un po' di francesi, un messicano, uno spagnolo, un paio di canadesi... e inaspettatamente è un covo di biotecnologhe! Ci mettiamo un po' a parlare di chi ammazza topi, di chi ammazza ratti, di chi ammazza vermi, tra il disgusto generale, soprattutto di una tipina parigina. Quindi Andrès decide che è ora di portarmi a ballare. Andiamo a ballare la salsa in un posticino carino, poi via in una delle mille micro-breweries di Montreal a sbevazzare, parlare di Chavez, incontrare gente e giocare a biliardo.
Il giorno dopo vado a fare il brunch con Andrès nella più famosa bagel-eria di Montreal, St. Viateur e poi me la giro per Montreal. E' molto carina, peccato che il tempo sia schifoso.
C'è anche il Festival Internazionale del Jazz, uno dei più importanti al mondo, e ci sono stage con concerti ovunque, è pieno di gente anche se pioviggina. C'è una bella atmosfera, musica, spettacoli, colori....
Alla sera Andrès mi porta ad una festa di un suo amico: mi sono divertita un casino!! C'era un sacco di gente, molti sudamericani, ho ballato tantissimo e sudato ancora di più come si può notare dalle foto!! Però, devo dire, la macarena ballata con dei sudamericani pazzi non è la stessa cosa che quella che balli nel villaggio tutistico con un animatore italiano menoso. Devo dirlo.
Ma dopo il party.... il MUST di Montreal: la POUTINE!! Vi chiederete: e che cacchio è la poutine? E' la stessa identica domanda che vi porreste se ve la trovaste davanti. Prendete un piattone di patatine fritte, unte straunte imporchettate e bollenti; versatevi sopra una chilata di formaggio che si fonde e un'altra mezza chilata di salsa tipo BBQ. Eccola. Mettete "poutine" su Google immagini e vedete se vi ispira una roba del genere. In genere non ispira per nulla, ma vi assicuro che dopo una serata a sbevazzare, è una golosità impareggiabile!!
Il giorno dopo, domenica, mi alzo di buon'ora (tipo 12.30) e vado al "Tam-Tam". E qui ci vorrebbe il video che però il mio computer non vuole caricare. Quindi allego foto
Insomma, poi giro ancora per la città e Festival del jazz, dove mi sono completamente lavata, perchè mentre ascoltavamo un gruppo cubano ha cominciato a piovere DI BRUTTO, un po' come trovarsi sotto una doccia. Mi sono divertita un casino, perchè nonostante la pioggia, la gente stava lì e ballava!
Beh, alla fine Montreal mi è piaciuta! La gente è cordialissima, aperta, amichevole, e BELLA. Intendo dire BELLA esteticamente! Non so come sia possibile, credo che derivi dal mix di culture di quella città, ma ci sono uomini e particolarmente donne stupendi!!
Beh, ora c'è Mathieu, il ragazzo di Montreal che lavora con me, che si è esaltato: sta cercando in tutti i modi di convincermi a fare il Post-Doc lì e a trovare un ragazzo quèbecois. Shannon, che è di Philadelphia, è geloso e invece sostiene che Philly (come tutti amichevolmente la chiamano) sia la città migliore del mondo. Chiaramente, potevo esimermi dal promettere che visiterò anche Philly e che farò da giudice sincero e imparziale?? Certo che no!
Beh, intanto beccatevi un po' di foto:
http://picasaweb.google.it/pagopagoda1981/20080627Montreal
domenica 22 giugno 2008
Summer Pseudosport Olympics
Oggi mi sono divertita un casino. Aaron e compagnia bella hanno organizzato un'intera giornata di Pseudosport Olympics (http://www.evite.com/pages/invite/viewInvite.jsp?inviteId=GPWVSWDGXKHIDHYUACZI&li=iq&src=email&trk=aer6 ). Cosa significa?? Beh, immaginatevi una trentina-quarantina di ragazzi tra i 20 e i 30 che, con un tempo piuttosto di merda, si ritrovano in un parco a giocare in maniera competitiva kickball, badminton, freesbee e palla prigioniera... e il tutto con sempre in mano un bicchiere colmo di birra!!! (N.B. bere alcool in public spaces è altamente vietato!). Squadra rossa col suo bel bicchiere rosso, squadra blu col bicchierozzo blu.
Dunque, il livello alcolico accettabilmente alto è arrivato subito dopo il primo gioco: kickball. praticamente come baseball, solo giocato con un pallone che si deve calciare il più lontano possibile. Regola non scritta: i giocatori in attacco (quelli che corrono da una base all'altra) DEVONO necessariamente avere in mano un bicchiere di birra colmo, se lo si finisce prima di ritornare alla base è meglio!
Tra tutti questi pazzi c'era anche Bratt, un tizio troppo in gamba. Inutile spiegarvi cosa è in giro per il mondo a fare, fate prima a guardarvi il suo sito: www.amtrekker.com .
Comunque, alla fine, al grido di "Red cups! Red cups! Blue cup sucks!!" come urlo di battaglia, credo che abbiamo perso. E' stata decisiva la partita a Palla Prigioniera American Version, cioè supercompetitiva e giocata con 7 palle contemporaneamente.
....Ma noi abbiamo vinto a birre!!!
Phantom BBQ Festival
martedì 17 giugno 2008
Vive la France!!
"Gilles, andrai mica a vedere la partita?? E dove vai?". Annuisce, mi scrive su un foglietto il nome del pub (ripeto, è praticamente muto), gli dico che lo raggiungo al secondo tempo, se ne va sussurrando "Vive la France!".
Gilles alla fine della partita era più muto del solito, poveretto.
domenica 15 giugno 2008
Think smart
Sabato sera, dopo la festa in terrazzo, io ed Erin decidiamo di andare a festeggiare il compleanno di una sua amica al locale chiamato 33lounge, downtown Boston. Col nostro bel ritardo olimpionico, saliamo sul van da lavoro della mamma di Erin. Già facciamo ridere, immaginatevi due fighette vestite tutte bene su un camioncino da muratore, con i secchi di vernice e non so che altre cazzate nel rimorchio, che parcheggiano in centro Boston. Diciamo un corso Como, ecco.
Ci becchiamo con Pat, un nostro amico che vorrebbe venire con noi. Dico "vorrebbe" perchè capiamo al volo che c'è qualcosa che non renderà il progetto una passeggiata: Pat indossa OMG! un paio di shorts e, TERRIBILE! delle sneakers ai piedi. Due parole: DRESS CODE. Come intuito, arrivati davanti al locale, il buttafuori chiaramente vieta a quello scalcagnato di Pat di mettere piede nel club. Il buttafuori è inflessibile. Cerchiamo di convincerlo dicendo che è il compleanno di una nostra amica (vero), che Pat lavora in Cina (vero una settimana ogni 6 mesi tipo) e ripartirà il giorno dopo (falsissimo), ma nulla. Il secondo buttafuori, di supporto, è visibilmente dispiaciuto per noi, si scusa, è un bonaccione. Ma no, con gli shorts proprio no! Avesse avuto un paio di pantaloni lunghi....
Beh, ce ne andiamo tristi e mesti alla ricerca di un posto meno fighetto, quando ecco che balena l'idea nelle nostre teste! Ci guardiamo, io indosso un top che è una bomba e i jeans, Erin sfoggia un vestitino azzurro e Pat, l'abbiamo capito, pantaloncini e camicia. Ci riguardiamo, ok, è fattibile!!!
Tra le risate da ammazzarci, in pochi minuti il gioco è fatto: ora io indosso un carinissimo vestito azzurro, Erin indossa un top che è una bomba e un paio di shorts che possono sembrare da uomo ad una prima occhiata, ma col tacco e belli tirati su a giro passera, ci se ne accorge? e Pat, un bell'uomo con la sua bella camicia e i jeans lunghi!
Trattenendoci a stento dalle risate, camminiamo con nonchalance verso il locale. Il buttafuori bonaccione, appena ci vede da lontano, sgrana gli occhi. Dopo un momento di shock, i buttafuori cominciano a ridere. Non possono non farci entrare, ora! Sono stupefatti, ci squadrano per un paio di minuti e alla fine si complimentano per l'atto geniale.
Capito? Alla fine, non solo siamo entrati nel locale con un atto da film, ma pure siamo diventati gli idoli dei buttafuori, che mai avevano visto qualcosa del genere!!
Figata!!
Kiddy pool
Beh, se ci fossero stati 90° (fahrenheit) dei giorni precedenti, non sarebbe stato difficile convincere la gente a pucciarsi.
E invece no!!!
Sfiga vuole che ci fosse un bel venticello gelido che ha tenuto tutti lontani dalla piscinetta, finchè un gruppo sparuto di 5 pazzi non ha deciso di inaugurarla (oramai era lì, con la sua bella acqua di fonte, vuoi non fare un puccino??).
Chiaramente io ci sono finita a pesce.
Congestione sfiorata ma tutto è bene quel che finisce bene, dicono i saggi. Sarà?
martedì 10 giugno 2008
coming on the roof?
Sentirete parlare del terrazzo di Erin (foto sopra) in questa calda calda estate di Boston.
20mo piano in Mission Hill, vista di tutta Boston, la padrona di casa che elargisce senza controllo birra, chiacchiere e risate, buona musica.
Non c'è nulla di meglio che ricevere un messaggio, appena atterrata a Boston, che dice "coming on the roof??"
lunedì 9 giugno 2008
Sono Viva!!
mi sono lasciata prendere dalla pigrizia.
E' che un giorno dici "si, vabbè, ma 'sta cosa a chi frega?"; l'altro dici "ora ho mille cose da fare, lo faccio domani"; alla fine concludi "sì, ma 'sto blog tanto non lo leggerà nessuno" e scrivere le mie memorie solo per me stessa non mi dava abbastanza stimolo.
Poi torno a casa e mi dicono "Ale, ma dove cazzo sei finita?? Non scrivi più??", non una, non due, ma tante persone.
Sono meravigliata. E contenta.
Perciò eccomi qui di nuovo a raccontarvi le mie giornate.
The show must go on!
lunedì 5 maggio 2008
Quotidianità
La "prima volta" era scoperta, eccitazione, vacanza, stupore. Ora è quotidiano.
Tutte le mie abitudini e le mie sicurezze di Milano e provincia sono stravolte, e cercano di riassestarsi poco a poco sotto una forma diversa.
I luoghi, le persone, gli appuntamenti fissi cominciano a diventare familiari.
Trovo un mio spazio. Cerco di colmare i buchi creati da quello che ho lasciato a casa.
E, sapete una cosa?
Senza neve, Boston è STUPENDA.
lunedì 28 aprile 2008
O Lobinho nunca mente
E' un cortometraggio, di un ragazzo brasiliano: Ian Samarao Brandao Fernandes.
L'ho visto sabato sera al Mass Art College, l'istituto di arte e design di Boston, dove proiettavano i progetti cinematografici di sei studenti brasiliani. Erano molto carini.
Questo è GENIALE.
Guardatevelo, è sottotitolato.
http://www.youtube.com/watch?v=q-DkcsubBBA
sabato 26 aprile 2008
Fine dell'Era Glaciale
Pacco!!
Eccomi qui, di nuovo oltreoceano a raccontarvi le mie avventure.
La prima, come ben tutti sapete, è stata arrivare fin qui, sulle linee aeree americane, col mio bel paccone 36X33X32 contenente 2Kg (ufficialmente; ufficiosamente 4Kg) di ghiaccio secco e le mie belle provettine contenenti DNA (ufficialmente; ufficiosamente poltiglia crosslinkata di fegato di topo transgenico...da far rabbrividire anche un cacciatore di cuccioli di foca). In realtà non è stato complicato, tutte le hostess e gli steward sono stati comprensivi, la cosa più buffa era la curiosità della gente: in fila a Linate, in mezzo ai professionisti, tutti mi guardavano il pacco (quello di polistirolo), che portavo con fatica, con lo strano simbolo... "aiuto, che sta portando questa?!?". Un tizio (napoletano, chiaramente) me lo ha chiesto, tutto incuriosito, e la gente intorno aguzzava le orecchie. Prima di salire sul volo, dovevo andare assolutamente al bagno (strano, no?), e ho chiesto ad una signora se potevo abbandonarle lì per qualche minuto le mie cose; lei mi guarda, guarda il pacco, mi riguarda, riguarda il pacco e alla fine accetta solo per gentilezza; tirerà un sospiro di sollievo al mio ritorno.
E poi arrivo neglio states: CUSTOM. Mi indirizzano da un ometto che sembra Poncharello dei Chips. Chiama l'amico (che assolutamente non sembrava quel bell'ometto di Jon), e cominciano a tempestarmi di domande: ma cosa sono... ma perchè sono importanti... ma di che animale... di topo?oh che schifo... ma 'sti topi erano malati.... ma tu lavori al Cancer Institute, 'sti topi avevano il cancro.... ma sono infettivi... etc. Alla fine chiedo: volete che apra la scatola? Loro si guardano. Uno dice "mah, se vuoi aprirla tu...." e l'altro "no, beh, se vuoi aprirla tu..." e il primo "no, mah, beh, pensavo fossi tu che volessi aprirla..." e ancora l'altro "no, senti, per me va bene così""ok, anche per me!". E anche loro, tirando un bel sospiro di sollievo, mi lasciano portare le mie sporche provette sul suolo americano.
La prossima volta che non mi lasciano portare le marmellate brasiliane sull'aereo perchè "liquidi", sapete che vi dico, le metto in una bella scatolona di polistirolo, con un bel cartello "materiale pericolosissimo in ghiaccio secco", così sono certa che non mi fanno storie.
venerdì 21 marzo 2008
lunedì 17 marzo 2008
sabato 15 marzo 2008
Regressione
giovedì 13 marzo 2008
Rat-man
domenica 9 marzo 2008
Il mostro del WC
giovedì 6 marzo 2008
Too swanky
http://www.nickydigital.com/index.php?/gallery/album/C750/
ci sono anch'io
Troppo alla moda
domenica 2 marzo 2008
Mysa Vatten
Ora la mia camera ha un aspetto umano, forse un po' non-luogo ancora, ma mi sento un po' meno vagabonda dopo aver abbandonato il sacco a pelo e svuotato le valigie. Ho appeso il poster. Ho pulito il temosifone che c'erano i cadaveri dentro. Ho fatto la lavatrice. Comincio ad accorgermi di non essere in vacanza.
Providence
Orientation Day
martedì 26 febbraio 2008
Tall Girl
http://www.tallgirlshop.com/us/
Mi sento compresa, mi sembra un paradiso!! Niente maglietta-taglia-unica che mi arriva sotto l'ascella.... Niente pantalone VaBeneInVitaMaMiStaCorto... Niente giacche con maniche a 3/4!
Per la Vale, se è in ascolto: credo che in questo posto abbiano molto a cuore i problemi quotidiani di chi è "fuori standard", qualcuno che mi aiuta a cercare il gene per l'altezza lo trovo! O al massimo apriamo un negozio "dwarf girl, whole lair", e diciamo addio all'orlo per sempre!!
Casa dolce casa
Trovata!!
In realtà non è stato difficile. Pensare che ho passato settimane e settimane, da Milano, a scrivere email, scartabellare il sito degli annunci, cercare contatti, e poi... poi arrivo qui, leggo un post, mi piace da matti e bam! sono dentro casa. Una casa carinissima. Quanto lavoro sprecato... Sto in casa con una ragazza che mi è subito piaciuta da matti, è in gamba, e parla italiano!! mi fa da traduttrice ufficiale!
Ogni tanto mi capita di pensare di avere veramente un culo sfacciato. Alcune volte, bando alla modestia, mi rendo conto che le cose mi vanno dritte perchè mi sono impegnata per farle andare così; eh, ma altre, senza il culo non si va da nessuna parte!! Guarda il Beppe che decide di andare a Cuba, e, pam!! il Castro comandante en jefe mi decide di lasciare il potere... e io ci sono stata l'anno prima dicendo "qui con 'sto Castro vecchiotto, non si sa mai....". Ho paura di quando la fortuna mi girerà le spalle. Lì son mazzate. Son mica abituata, io!
sabato 23 febbraio 2008
Thunderdome!
Neve
E così ha fatto, tra vento e fiocchi che manco il giorno di Natale da noi (..e poi, di quella bella farinosa che appiccica!!) per TUTTO il giorno.
Nonostante la situazione a me paia abbastanza catastrofica, sembra la normalità per tutti gli altri: c'è gente che fa jogging, gente che fa shopping, c'era una vecchia pazza che sotto la tormenta e con -3 gradi..si stava mangiando un gelato!!
Insomma, con questo tempo inclemente mi sono dovuta imbarcare sulla T (che è la pseudo-metropolitana di Boston), fino ad un posto sperdutissimo, per andare a vedere un appartamento. Già mi chiama questo tizio, e io al telefono non capisco nulla, e chiaramente penso di essere io in difetto, visto che la lingua non la mastico ancora del tutto... Poi arrivo a destinazione, 800 metri in salita nella tormenta con la gente che spazzava l'entrata delle casette tutte allineate come nei film... Mi apre... Era un tizio asiatico, non so di dove, ed effettivamente non si capiva una mazza quando parlava, che viveva con un muratore di colore e la sua ragazza (drogata) francese, e mi accolgono maneggiando un coltello in una mano e delle fette di salmone nell'altra. Mi mostrano la stanza... una-to-pa-ia-schi-fo-sa, praticamente un loculo non mi ricordo nemmeno se aveva la finestra, che io sdraiata nel lato corto non ci stavo! Fingo interesse. Preso bene, mi mostra anche il mio "closet", lo sgabuzzino dello sgabuzzino, immaginatevelo... Scherzo un po', faccio la simpatica, sono esaltati dal fatto che sono italiana, già mi vedono a sfornare lasagne e far saltare maccheroni (non lo sto dicendo per dire! L'hanno detto sul serio!)
Triste e mesta me ne torno in ostello... Troverò mai casa???