domenica 2 marzo 2008

Orientation Day


Il primo giorno di laboratorio l'ho passato all'Orientation Day, dove una mandria di zie e fratelli simil-amichevoli dovrebbe farti sentire importante in quanto nuovo membro della comunità del Dana Farber... Un'americanata che non avete idea! Beh, a parte la golosa colazione a base di donuts offerta mentre ti fanno la foto di rito, che non si rifiuta mai per cortesia, mi hanno piazzato in mano un malloppo di 130 pagine che ti spiega tutto (anche come prendere l'ascensore, mica sto scherzando). Poi si va all'Auditorium. Attacca a parlare una ragazza tutta melassa e sorrisini, che dopo averci accolto, ci lascia 5 minuti...per conoscerci, noi, nuovi arrivati! Panico generale. Siamo una quindicina di persone in un Auditorium; secondo le leggi fisico-sociali, queste persone si dispongono alla massima distanza possibile l'una dall'altra (vedi anche "Legge dell'ascensore"); vale a dire che tra me e il mio vicino più vicino ci sono almeno una decina di poltroncine; e se il tuo vicino più vicino è un cinese incazzoso, beh, risulta un po' difficile scambiarsi un segno di pace.
Subito dopo è partito un video il cui slogan principale era "Tutti sono importanti al Dana Farber", e mostrava il venezuelano che riparava i termosifoni, che diceva "Da quando lavoro al Dana Farber, non mi è più di peso alzarmi alla mattina per andare al lavoro"; poi la receptionista che diceva "is the BEST work in the WORLD", poi l'infermiera "is AMAZING"; poi il ricercatore "is WONDERFUL" e così via. Molto americano.
Ora sono una di loro.
Il mio lavoro? The best job in the world!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nessuna nostalgia dei nostri sgangheratissimi ma umani journal club?
Diana

Lale ha detto...

Molta, giuro!

Teo ha detto...

Queste sono tra le cose U.S.A. che meno mi aggradano. Ma proprio meno. Cazzo lì una parola come "carisma" o "carattere" non sanno proprio che minchia significhi. Da lobotomia.